20 gennaio 2012, "Una separazione" di Asghar Farhadi


Una separazione
di Asghar Farhadi

(Jodaeiye Nader az Simin)
Con Leila Hatami e Merila Zarei
Iran, 2011
Durata: 123’
Drammatico


Nader e Simin hanno ottenuto il visto per lasciare l'Iran ma lui si rifiuta di abbandonare il padre affetto da Alzheimer. Simin intende chiedere il divorzio per partire lo stesso con la figlia Termeh, mentre Nader si trova coinvolto in una rete di bugie, manipolazioni e confronti...




Nader and Simin, a Separation è un film di scrittura, ancorato alla realtà, alla quotidianità del popolo iraniano, alle questioni religiose, al concetto di verità e menzogna: il primissimo pregio di Farhadi, ovviamente anche sceneggiatore dei suoi film (e non solo), è di saper controllare e plasmare tutto questo materiale, di non eccedere mai, di non smarrirsi nel labirinto narrativo, di saper mettere in scena con piglio modernamente neorealista i volti, le parole e i sentimenti dei suoi personaggi, della gente comune. Il cinema di Farhadi è stratificato eppure immediato (…): le difficoltà e gli errori dei singoli andranno a sommarsi, ingigantendosi, svelando colpe, menzogne, rivelando debolezze. E sulla menzogna (o, meglio, sulla verità), con annessi e connessi religiosi, Farhadi costruisce una moderna operetta morale, indagando sulle motivazioni dei gesti e sulle inevitabili conseguenze: lucido, mai al di sopra dei propri personaggi, lontano da qualsiasi giudizio, il cineasta iraniano riesce a mettere in scena con spiazzante lucidità e profondità storie già viste e raccontate. Ma la forza di Farhadi è nel punto di osservazione, nella qualità della scrittura, nel peso specifico delle parole, degli sguardi, del sottaciuto. E nei dettagli: la gioiosa corsa per le scale di Nader e Termeh, il fuori campo finale della stessa Termeh, il pianto di Nader sulla spalla dell'anziano e malandato padre...
(Enrico Azzano, da CineClandestino.it)











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