Il primo incarico
di Giorgia Cecere
Con Isabella Ragonese,
Alberto Boll
Italia, 2011
Durata: 90’
Drammatico
1953. Una ragazza del Sud
Italia lascia il suo paese per raggiungere il luogo del suo primo
incarico come maestra: una scuola sperduta su un altopiano, in una
natura ostile, con ragazzini selvatici e gente con cui non ha niente
in comune.
Dopo anni trascorsi ad
apprendere i segreti del mestiere e a gestire parole e situazioni
drammaturgiche, Giorgia Cecere esce finalmente dall'ombra protettiva
e rassicurante dei suoi padri professionali (Gianni Amelio e Edoardo
Winspeare) per soddisfare un personale bisogno di cinema. Una
necessità che viene da lontano e che ha spinto una ragazzina vinta
dalla magia narrativa del mondo di celluloide ad affrontare la vita e
rintracciare il far west dei suoi sogni. Figlia di una tradizione
cinematografica dove la leggerezza della forma si fonde
armoniosamente alla profondità dei contenuti, la Cecere accetta, con
una certa gioiosa caparbietà, la sfida di mettere in scena
un'avventura di confine dove la polvere appesantisce i passi dei suoi
personaggi ma traccia anche un sentiero da seguire. Convinta che
l'imprevisto possa nascondersi in ogni singola azione quotidiana,
inserisce una vicenda strutturalmente piuttosto lineare all'interno
della costante mutevolezza della natura aspettando l'alchimia
desiderata e sperata. Un risultato che non tarda a mostrarsi e a fare
di una storia d'emancipazione femminile, in fondo già esplorata, un
viaggio in solitaria verso la crescita personale e quella ben più
complessa di un'intera società. La voce della regista si alza per
narrare il percorso evolutivo della sua Nena senza alcuna velleità
sociologica o filosofica, ma con il rimbombo sommesso di un inno
d'amore alla complessa bellezza del genere femminile.
(Tiziana Morganti, da
Movieplayer.it)
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