LA STAGIONE CINEMATOGRAFICA 2013


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con i trailer e le foto in alta risoluzione scaricabili




18 gennaio
di Simon Curtis
con Michelle Williams, Eddie Redmayne, Kenneth Branagh
UK/Usa, 2011 – 99'
(Amarcord: a 50 anni dalla morte di Marilyn)

25 gennaio
di Matteo Garrone
con Aniello Arena, Claudia Gerini, Arturo Gambardella, Nunzia Schiano
Italia, 2012 – 110'

1 febbraio
di Giuseppe Piccioni
con Riccardo Scamarcio, Margherita Buy, Roberto Herlitzka
Italia, 2012 – 98'

15 febbraio

22 febbraio
di Philippe Falardeau
con Fellag, Sophie Nélisse, Danielle Proulx, Jules Philip
Canada 2011 – 94'

1 marzo
di Paolo Virzì
con Luca Marinelli, Thony, Micol Azzurro, Claudio Pallitto
Italia 2012 – 102'

8 marzo
di Valérie Donzelli
con Valérie Donzelli, Jérémie Elkaïm, Brigitte Sy, Elina Löwensohn
Francia 2011 – 100'

15 marzo

22 marzo
di Francesca Comencini
con Giulia Valentini, Filippo Scicchitano
Italia 2012 – 89'

5 aprile
di Rama Burshtein
con Hadas Yaron, Hila Feldman, Razia Israeli, Yiftach Klein
Israele 2012 – 90'

19 aprile
solo ore 18.00

26 aprile
di Dustin Hoffman
con Maggie Smith, Tom Courtenay, Billy Connolly, Pauline Collin
Uk 2012 – 98'

3 maggio
solo ore 18.00
(Amarcord: a 20 anni dalla morte di Federico Fellini)


17 maggio
solo ore 18.00

Orario Spettacoli: 18,00 e 21.15
Quota Sociale: Adulti € 33,00 – Studenti € 27,00
Cinecircolo Casalini c/o Sala Chaplin Via Plateia 142 - 74100 Taranto
aderente al CSC Centro Studi Cinematografici



18 gennaio


Marilyn 
di Simon Curtis
con Michelle Williams, Eddie Redmayne, Kenneth Branagh
UK/Usa, 2011 – 99'  
(Amarcord: a 50 anni dalla morte di Marilyn)

Colin Clark, assistente sul set del film "Il principe e la ballerina", documenta l'interazione tra Olivier e Marilyn Monroe durante la produzione dello stesso film. La storia si concentra tanto sulla love story improbabile tra la Monroe e Clark, quanto sulle difficoltà della superstar di affrontare le trappole della notorietà.


























IL TRAILER

IL BACKSTAGE DEL FILM
(in inglese)






25 gennaio


Reality
di Matteo Garrone
con Aniello Arena, Claudia Gerini, Arturo Gambardella, Nunzia Schiano
Italia, 2012 – 110'  

Luciano è un pescivendolo napoletano che per integrare i suoi guadagni si arrangia facendo piccole truffe insieme alla moglie Maria. Grazie a una naturale simpatia, Luciano non perde occasione per esibirsi davanti ai clienti della pescheria e ai numerosi parenti. Un giorno, spinto dai familiari, partecipa a un provino per entrare nella casa del Grande Fratello. Da quel momento la sua percezione della realtà non sarà più la stessa.





















IL TRAILER



INTERVISTA A MATTEO GARRONE











1 febbraio


Il rosso e il blu
di Giuseppe Piccioni
con Riccardo Scamarcio, Margherita Buy, Roberto Herlitzka
Italia, 2012 – 98'  

Quattro storie si sfiorano e si incrociano in una scuola di Roma: un vecchio professore di storia dell’arte, cinico e sagace, che ha smarrito il senso del suo lavoro; un giovane supplente al suo primo incarico, pieno di fiducia e animato da grandi propositi; una preside impeccabile e rigorosa che si ritrova, suo malgrado, ad occuparsi di un buffo quattordicenne la cui madre sembra scomparsa nel nulla; Adam e Melania che si scontrano, si incontrano, si innamorano e sfidano la sorte già stabilita per loro dagli adulti.













IL TRAILER


LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE


























15 febbraio

OffiCinema: 
Omaggio 
al Premio Oscar  
Adrien Brody 




Attore cinematografico statunitense (n. New York 1973). Dopo aver studiato all'American academy of dramatic arts e alla High school for performing arts, ha interpretato il primo ruolo importante nel film di S. Soderbergh King of the hill (Piccolo grande Aaron, 1993). Nel 1998 T. Malick lo volle in The thin red line;  è apparso poi in Summer of Sam (1999) di S. Lee e in Bread and roses (2000) di K. Loach. Con interpretazioni di sofferente intensità ha dato vita a personaggi complessi e introversi, come il musicista W. Szpilman in The pianist (2002) di R. Polanski, prova che gli è valsa il premio Oscar quale miglior attore. Tra gli altri film:The village (2004); The Darjeeling limited (2007); The brothers Bloom (2008); Cadillac records (2008); Giallo (2009); Splice (2009); High school (2010); Predators (2010); Midnight in Paris (2011); Detachment (2011; Detachment. Il distacco, 2012); Yi Wu Si Er (2012). [Enciclopedia Treccani]





















INTERVISTA A ADRIEN BRODY SU "DETACHMENT"


IL TRAILER DI "DETACHMENT"


ADRIEN BRODY RITIRA L'OSCAR 2002
COME MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA PER "IL PIANISTA" DI ROMAN POLANSKY









22 febbraio


Monsieur Lazhar
di Philippe Falardeau
con Fellag, Sophie Nélisse, Danielle Proulx, Jules Philip
Canada 2011 – 94'  

Bachir Lazhar, immigrato algerino, è chiamato a sostituire un’insegnante elementare morta tragicamente. Mentre la classe avvia un lungo processo di elaborazione del lutto, nessuno a scuola sospetta quale doloroso passato gravi su Bachir che, in qualunque momento, rischia l’espulsione dal Paese.



























IL TRAILER



INTERVISTA A PHILIPPE FALARDEAU
(in francese)



















1 marzo


Tutti i santi giorni
di Paolo Virzì
con Luca Marinelli, Thony, Micol Azzurro, Claudio Pallitto
Italia 2012 – 102'  

Guido e Antonia stanno insieme pur avendo caratteri opposti: lui è colto, mite e paziente; lei è nervosa, permalosa e ignorante. Lui lavora di notte come portiere in un hotel, lei di giorno come impiegata in un'azienda di autonoleggio. Un bel giorno decidono di avere un figlio...
















































IL TRAILER


INTERVISTA A PAOLO VIRZI'











8 marzo


La guerra è dichiarata
di Valérie Donzelli
con Valérie Donzelli, Jérémie Elkaïm, Brigitte Sy, Elina Löwensohn
Francia 2011 – 100'  

Juliette e Roméo sono giovani, belli e parigini. Si conoscono a una festa e si innamorano a prima vista. Dal loro amore nasce Adam, e tutto sembra perfetto. Finché al piccolo, compiuti i 18 mesi, non viene diagnosticato un tumore al cervello.

































IL TRAILER


INTERVISTA A VALERIE DONZELLI





15 marzo

OffiCinema: 
Omaggio 
a Eric Toledano 
e Olivier Nakache



Una riflessione sul cinema dei due registi rivelazione della stagione 2012, i francesi Eric Toledano e Olivier Nakache, autori del grande successo di “Quasi amici” e in sala anche con il loro film precedente, “Troppo amici”. 

INTERVISTA A TOLEDANO & NAKACHE
A proposito del loro metodo di preparazione e di scrittura dei film, i due registi hanno detto:
Eric Toledano: «Anche se siamo molto rigorosi nel processo di scrittura, una scena non prende mai vita del tutto fintanto che non sono stati scelti gli attori ed è stata fatta un’ultima stesura del copione. A volte la scena si completa direttamente durante le riprese, con battute che escono fuori così, di getto. Potremmo paragonare questo processo a una musica molto ricercata. Al cinema, soprattutto quando si tratta di commedie, un sguardo, un respiro, una parola, una espressione, possono fare la differenza. E’ la continua ricerca della nota mancante che caratterizza il nostro lavoro, il processo di scrittura a volte si estende anche alla fase di montaggio, al missaggio. Abbiamo fatto lo stesso con “Those Happy Days” e il risultato è stato sorprendente, anche per noi stessi. Per esempio, la scena di Roxane e del bambino al supermercato non ci soddisfaceva: è stato solo riguardandola che ci è venuta in mente la battuta “Puoi prestarmi tuo figlio ogni tanto!”. E la scena prende tutto un altro sapore».

Questo vostro modo di lavorare, quanto incide sulle riprese?
Olivier Nakache: «E’ un metodo che spesso destabilizza gli attori e deve essere concordato anche con il direttore della fotografia. Siamo alla seconda collaborazione con Rémy Chevrin, che sa perfettamente come improvvisare con la camera e adattarsi al ritmo degli attori. Ormai lo sanno tutti che all’improvviso possiamo chiedere di rifare una scena che andrà in una direzione totalmente opposta a quella della ripresa precedente. E’ uno dei motivi per cui usiamo molto lo zoom, è una tecnica che ci permette di cambiare prospettiva ogni volta che vogliamo».
Eric Toledano: «Mentre stavamo girando il nostro primo film, con Gérard Depardieu, alla fine di una scena dissi “E’ buona, rifacciamola”. E lui si stupì, dicendo “Se è buona, perché rifarla?”. Non aveva torto, in realtà. Ma anche se una scena è buona, mi piace rifarla con quel minimo di cambiamenti “fisiologici” che ci consentiranno poi, in fase di montaggio, di avere più materiale per le mani».
Olivier Nakache: «Anche se poi al direttore di produzione viene l’ulcera».

Tre film, tre commedie. Per quale motivo preferite questo genere?
Eric Toledano:  «Abbiamo in ballo la storia di una donna che si suicida una mattina dopo aver preso il caffè, proprio quando è pronto il suo toast… Ma non è il momento giusto, in questo momento abbiamo ancora troppa voglia di ridere e far ridere. In qualunque modo sia possibile far ridere la gente, che si tratti di un riso leggero o più amaro. Per adesso vogliamo continuare così, visto che è già una sfida continua riuscire in questo genere di film».
Olivier Nakache: «Quando esce un nostro film, Eric e io ci divertiamo ad andare in incognito nelle sale cinematografiche per vedere se i nostri spettatori ridono. Sentirli divertirsi è una ricompensa immediata per il nostro lavoro, come una medicina che allevia immediatamente un dolore forte».

La vis comica non surclassa tuttavia la componente emozionale dei vostri film…
Eric Toledano: «Al contrario. Uno spettatore che ride è più portato ad emozionarsi, perché la risata ha un potere distensivo. Se “Troppo amici” sa far ridere, sicuramente saprà anche far emozionare, o almeno lo speriamo».

Come vi gestite nel lavoro di tutti i giorni?
Olivier Nakache: «Non ci dividiamo i compiti, andiamo dritti al bersaglio insieme. Mentre uno dei due parla con François-Xavier Demaison, l’altro nel contempo si occupa di Audrey Dana. Se uno dei due verifica le luci col direttore della fotografia, l’altro parla col costumista. Non so come facciano ad arrivare a meta i registi che lavorano individualmente e non comunicano, soprattutto data la mole di lavoro da sbrigare tutti i giorni».
Eric Toledano: «Essere due registi che lavorano insieme ci permette di avere il doppio delle idee, di energie, non restiamo mai senza. Abbiamo trovato questo equilibrio che manteniamo da 15 anni. La sola cosa che non dividiamo sono i soldi, Olivier non ne prende! Per questo lavora come cabarettista in un locale di Pigalle».
Olivier Nakache: «Sì infatti ora devo andare (scherza), mi aspetta un’altra nottata di latex e marmellata». [dichiarazionI tratte dal pressbook di “Troppo amici”]





















LA FILMOGRAFIA DI 
ERIC TOLEDANO E OLIVIER NAKACHE

2011 Quasi Amici (Intouchables) >> trailer in basso

2009 Troppo amici (Tellement Proches) >> trailer in basso

2006 Those Happy Days (Nos Jours Heureux) >> il trailer francese sul sito degli autori

2005 Je Préfère Qu’on Rest Amis >> il trailer francese sul sito degli autori

2002 Ces Jours Heureux (cortometraggio) >> guardalo sul sito degli autori!

1999 Le petits souliers (cortometraggio) >> guardalo sul sito degli autori!

1995 Le jour et la nuit (cortometraggio)





























IL TRAILER DI "QUASI AMICI"





IL TRAILER DI "TROPPO AMICI"





INTERVISTE





22 marzo


Un giorno speciale
di Francesca Comencini
con Giulia Valentini, Filippo Scicchitano
Italia 2012 – 89'  

È il primo giorno di lavoro per Gina e Marco. Lei ha appuntamento con un politico importante che dovrebbe aiutarla ad entrare nel mondo dello spettacolo, lui è l’autista che l’accompagnerà all’incontro. Non si conoscono ed in comune hanno solo la giovane età e la voglia di farcela a tutti i costi. Non si conoscono ma il politico, rinviando continuamente l’appuntamento, offre loro l’occasione di trascorrere insieme questo “giorno speciale”, di scoprirsi l’uno con l’altra e di ritrovare il valore delle loro giovani vite. Il film è liberamente ispirato al romanzo "Il cielo con un dito" di Claudio Bigagli






















































IL TRAILER




INTERVISTA A FRANCESCA COMENCINI

5 aprile


La sposa promessa 
di Rama Burshtein
con Hadas Yaron, Hila Feldman, Razia Israeli, Yiftach Klein
Israele 2012 – 90'  

Tel Aviv. Shira è promessa sposa ad un giovane della sua stessa età e della stessa estrazione sociale. Durante la festività del Purim, la sorella maggiore Esther, muore di parto mettendo al mondo il suo primogenito. Il matrimonio di Shira viene messo in secondo piano. A Yochay, il marito di Esther, viene proposto di unirsi ad una vedova belga, ma Yochay ritiene che sia troppo presto. Quando la suocera scopre che Yochay potrebbe lasciare il paese con il suo unico nipote, propone un’unione tra Shira e il vedovo. Shira dovrà dunque scegliere se ascoltare il suo cuore o seguire la volontà della famiglia…
























IL TRAILER



17 maggio


17 maggio - ore 18.00
OffiCinema:
Omaggio a 
Aki Kaurismaki






Regista cinematografico finlandese (n. Orimattilä, Uusimaa, 1957). Dal 1981 ha realizzato numerosi film, segnalati nei festival internazionali per la spregiudicata libertà del linguaggio e l'originalità delle tematiche (dal rock ai classici della letteratura). Da ricordare: Rikos ja rangaistus ("Delitto e castigo", 1983); Ariel (1988); Tulitikkutehtaan tyttö (La fiammiferaia, 1989); I hired a contract killer (1990); Leningrad cowboys go America (1991); La vie de Bohème (1992). Con Pidä huivista kiini, Tatjana (Tatjana, 1994), Kauas pilvet karkaavat (Nuvole in viaggio, 1996), Juha (1999), Mies vailla menneisyyttä (L'uomo senza passato, 2002; premio speciale della giuria a Cannes), Laitakaupungin valot (Le luci della sera, 2006) ha continuato sulla linea di un rigore formale, debitore di Y. Ozu e R. Bresson con dialoghi ridotti al minimo e la macchina da presa spesso fissa sui personaggi. Nel 2007 ha diretto la regia dell'episodio La fonderie nel film Chacun son cinéma ou Ce petit coup au coeur quand la lumière s'éteint et que le film commence, mentre della produzione successiva vanno citati Paha perhe (Bad family, 2010) e Le Havre (2011). L'alternarsi d'ironia e tragedia, in una dimensione vagamente surreale, sembra essere la cifra del suo cinema. Regista cinematografico è anche il fratello Mika (n. 1955).
[Enciclopedia Treccani]



























IL TRAILER DI
"MIRACOLO A LE HAVRE"


INTERVISTA A AKI KAURISMAKI






















19 aprile


solo ore 18.00
OffiCinema:
Omaggio allo Studio Ghibli
Hayao e Goro Miyazaki









Hayao Miyazaki e lo Studio Ghibli
di Davide Di Giorgio

Sebbene il suo nome abbia conosciuto la gloria della ribalta internazionale solo negli ultimi anni, il settantaduenne Hayao Miyazaki non è un novizio delle cronache italiane: gli spettatori nostrani infatti hanno avuto modo di apprezzarne le qualità artistiche grazie ai lavori giunti nel nostro paese all’epoca del primo anime-boom, confusi nella miriade di prodotti seriali importati dal Giappone. Appartengono alla sua matita infatti serie come Heidi (suoi i disegni), Anna dai capelli rossi (di cui ha curato il carachter design), Marco (dal racconto di De Amicis “Dagli Appennini alle Ande”), Il fiuto di Sherlock Holmes (una coproduzione italo-giapponese sul celebre detective di Conan Doyle), fino ai due più noti: Lupin III, di cui ha curato parte della prima serie tv e il film Il castello di Cagliostro - capolavoro riconosciuto della filmografia lupinesca; e Conan il ragazzo del futuro, forse l’opera seriale più matura fra quelle da lui curate, forte di una animazione ancora oggi pregevolissima (grazie ai finanziamenti sostanziosi dalla NHK, l’emittente di stato) e di una sceneggiatura solida (mutuata dal romanzo di Alexander Key “The Incredible Tide”, edito in Italia da Kappa Edizioni), nella quale già si intravedono i temi fondanti della sua filmografia cinematografica: la leggerezza dei corpi, la fascinazione per il volo, la propensione per un ideale edenico che spinga l’uomo ad affrancarsi da una tecnologia opprimente in favore di un naturismo di stampo pacifico e quasi “comunista” (l’autore infatti è di formazione marxista, anche se ha più di recente preso le distanze dal padre del socialismo). Formatosi alla eccellente scuola di talenti della Toei Animation nella feconda (sebbene poco nota) stagione dei lungometraggi animati degli anni Sessanta, Miyazaki ha poi fondato nel 1985 lo Studio Ghibli, con la complicità dell’amico e collega Isao Takahata (regista di Heidi), del mentore Yasuo Otsuka e con l’intento di spazzare via, come l’omonimo vento, la “corruzione dall’industria giapponese dell’animazione”. Nonostante l’iniziale fama di flop-maker, oggi i lavori di Miyazaki (e quelli dello studio Ghibli) sono riconosciuti e apprezzati da critica e pubblico. Purtroppo la loro fama ha tardato a giungere in Italia: nel 1987, all’interno del contenitore pomeridiano “Big”, Rai 1 trasmise Nausicaa della valle del vento (del 1985, che alcuni ritengono il capolavoro assoluto di Miyazaki) e del quale Planet Manga ha poi pubblicato il fumetto realizzato dall’autore per approfondirne alcune tematiche; prima di Princess Mononoke (del 1997, apripista della recente riscoperta), l’ultima opera Ghibli ad essere vista in Italia era stata Una tomba per le lucciole, di Isao Takahata, racconto struggente di due orfani costretti a sopravvivere fra gli orrori della Seconda Guerra Mondiale (in DVD per Yamato Video). Fortunatamente, come il vento che intendeva spazzare via l'immobilismo, infine è arrivata la conferma presso il pubblico Occidentale: La città incantata (2001) ha vinto l'Orso d'Oro al Festival di Berlino e il Premio Oscar e il marchio Ghibli è diventato sinonimo di qualità presso un pubblico composito, dove bambini e adulti restano affascinati dalla poesia e dalla maturità delle opere realizzate da un gruppo sempre più folto di talenti. La Lucky Red, da alcuni anni, ne sta curando la distribuzione, fra cinema e Home Video: fra i nomi più interessanti troviamo ancora Isao Takahata (Pom Poko, 1994), lo sfortunato Yoshifumi Kondo (I sospiri del mio cuore, 1995) e i più giovani Hiromasa Yonebayashi (Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento, 2010) e Goro Miyazaki (I racconti di Terramare e La collina dei papaveri, rispettivamente 2006 e 2011), figlio dello stesso Hayao. Il quale, dal canto, suo, in barba al proposito di ritirarsi dalle scene, paventato all’indomani dell’uscita di Mononoke, continua imperterrito a realizzare nuove opere e a far sognare gli spettatori.





























IL TRAILER DI
"LA COLLINA DEI PAPAVERI" di Goro Miyazaki