Il ragazzo con la
bicicletta
di Luc e Jean-Pierre
Dardenne
(Le gamin au vélo)
Con Cécile De France e
Olivier Gourmet
Belgio, 2011
Durata: 87’
Drammatico
Cyril ha quasi dodici
anni e una sola idea fissa: ritrovare il padre che lo ha lasciato
temporaneamente in un centro di accoglienza per l'infanzia. Incontra
per caso Samantha, che ha un negozio da parrucchiera e che accetta di
tenerlo con sé durante i fine settimana.
Thomas Doret incarna con
lirismo lo spirito gaio e selvaggio dei mistons di Truffaut,
di cui riproduce i comportamenti anarchici e antiautoritari negli
esterni e in mancanza di interni domestici e familiari adeguati.
Cyril, figlio ripudiato con gli anni in tasca, resiste a muso duro al
vuoto affettivo che lo circonda, pedalando dentro e attraverso la
paura, intestardendosi nel silenzio o facendo il diavolo a quattro.
Il reale per il fanciullo è sempre in agguato ma ad esso si oppone
‘aggrappandosi' e stringendosi forte a una figura femminile bella e
raggiungibile come una mamma. Cécile de France, sopravvissuta allo
tsunami di Clint Eastwood, è il volto e il corpo che Cyril vuole per
sé, la figura materna che pretende e a cui si concede. La loro
relazione procede per tentativi ed errori, come ogni processo di
apprendimento, producendo una passeggiata a due ruote di grande forza
espressiva e creativa. Una promenade che risana lo scarto
dell'essere stati generati senza essere stati appropriatamente
allevati, ma prima ancora desiderati. Samantha e il suo negozio di
coiffeur diventano allora l'ancora di salvezza e il riscatto sociale
per quel ‘ragazzo selvaggio', sempre fiero, sempre contro. Se come
sosteneva Luigi Comencini mettersi al livello dell'infanzia è
l'unico modo per liberarla, i Dardenne accreditano e ribadiscono la
sua affermazione, accompagnando la corsa di Cyril verso una raggiunta
consapevolezza e un nuovo elemento: l'amore.
(Marzia Gandolfi, da
MyMovies.it)
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