13 febbraio 2019


C'est la vie – Prendila come viene 
di Éric Toledano e Olivier Nakache









con Jean-Pierre Bacri, Jean-Paul Rouve, Gilles Lellouche, Vincent Macaigne
Fr. 2017 - 117'


Max è un wedding planner navigato e logorato alla vigilia di un matrimonio e di una consegna. L'ultima corvée è un ricevimento di nozze nel giardino di un castello del XVII secolo con sposa vaga, sposo pretenzioso, commensali borghesi e un'équipe fedele quanto incompetente.




C’est la vie è una delle commedie dell’anno. È la ‘notte da leoni’ dell’accoppiata Nakache-Toledano, è la loro vera samba che riscatta il deludente film precedente dei due cineasti. Uno spazio limitato, tra l’esterno e l’interno del palazzo. E una ricerca continua della gag visiva e verbale che sembra guardare illustri modelli. Con Blake Edwards (Hollywood Party) che sembra incrociarsi con Claude Sautet (Garçon). Tra la distruzione programmata del set del primo e i continui movimenti tra la cucina e la sala da pranzo del secondo. Capitanati da uno strepitoso Jean-Pierre Bacri e un gruppo di attori in gran forma (una menzione speciale va ad Eye Haidara nei panni di Adèle, quasi la versione al femminile di Omar Sy nel cinema di Nakache-Toledano), sembra proprio tutto il contrario di quella tendenza di una certa commedia francese che appare come ‘teatro filmato’. Qui invece, è ‘cinema teatralizzato’. Dove anche la scrittura, la fissità della scena (l’interminabile discorso dello sposo che cita Racine e tramortisce tutti i presenti) viene continuamente alternata all’incessante movimento che scorre nelle altre stanze. Con Bacri come il capocomico di una rappresentazione che ogni volta potrebbe mettere in scena il proprio spettacolo come nella Commedia dell’Arte. E i matrimoni sono le tappe del loro spettacolo che ogni volta si sposta (come annunciato nel finale) e sembra pronto per una nuova rappresentazione. 
Nakache-Toledano gestiscono il ritmo con la perfezione di una partitura musicale. L’illusione di uno script aperto in un film invece studiatissimo ma mai chiuso in una gabbia. Anzi, impulsivo nei suoi movimenti di macchina tra le stanze, i corridoi, il giardino. Sì, i due registi li abbiamo scoperti con Quasi amici. C’est la vie riesce addirittura a superarlo. Ancora un’altra variazione nel loro cinema, proprio come il loro film che ha sbancato il box-office francese, sulla felicità.


Simone Emiliani (Sentieri Selvaggi)




















Intervista a  Éric Toledano & Olivier Nakache



Trailer

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