30 marzo

Due giorni, una notte
di Luc e Jean-Pierre Dardenne 

con Marion Cotillard, 
Catherine Salée, 
Fabrizio Rongione










Sandra è l'anello debole della sua azienda perché ha sofferto di depressione anche se ora la situazione è migliorata. I suoi colleghi sono stati messi di fronte a una scelta: se votano per il suo licenziamento riceveranno un bonus di 1000 euro. Ma Sandra chiede una ripetizione della votazione e ha poco tempo per convincere chi le ha votato contro a cambiare parere.


I Dardenne non sono interessati a indicare, per l’ennesima volta, l’oppressione del capitale, al punto che la voce e le ragioni dei datori di lavoro ci giungono quasi sempre di riflesso, come un riferimento, un sentito dire. Vengono meno, perciò, le stesse motivazioni e possibilità di un’opposizione frontale. La mediazione, fondata sul ricatto della crisi, è già data per scontata. Ed è, ovviamente, a perdere. A partire da queste basi, visto e considerato il mutismo operaio (Comolli a proposito di Risorse umane), cosa resta della lotta? Il punto, allora, è registrare lo sfaldamento definitivo della classe lavoratrice, scomposta nella particolarità degli interessi individuali.

Aldo Spiniello, da Sentieri Selvaggi





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