8 novembre 2013 
(h. 18.00 e h. 21.15)

A Lady in Paris
di Ilmar Raag


Con Jeanne Moreau, Laine Magi, Patrick Pineau
Francia/Belgio/Estonia, 2012
Durata: 94'
Drammatico










Anne vive in Estonia, ma dopo la morte della madre si sposta a Parigi per diventare la badante di Frida, una ricca signora, pure estone, che ha rotto i ponti con la terra d'origine. I rapporti tra le due donne si rivelano difficili. L'unico amico di Frida è Stephane, un ex amante, molto più giovane di lei, al quale la donna ha donato il bar che era di proprietà del marito.

Nonostante il deviante titolo italiano, A Lady in Paris non ha per protagonista una donna inglese nella capitale francese, bensì un’estone a Parigi, proprio come riassunto nel titolo originale “Une Estonienne à Paris”.
È una Parigi grigia e fredda quanto ammaliante quella che Ilmar Raag sceglie perché sia non solo sfondo, ma vera e propria protagonista del suo film. Per le due donne di A Lady in Paris l’incantevole capitale francese è un’amica che accompagna le loro passeggiate solitarie, un’occasione per cambiare il proprio destino, l’incarnazione della libertà e della vita stessa. Non poteva esistere un altro luogo in cui Anne potesse capire chi è veramente e chi vuole diventare; né città migliore in cui Frida potesse cercare l’amore, a costo di rinnegare le sue origini.
A Lady in Paris è un film sulla ricerca di se stessi e sull’importanza che a volte l’allontanamento da casa, dalle persone che si amano e il contatto invece con dei perfetti sconosciuti può avere per capire chi siamo.
Nonostante la pellicola tocchi spesso il d
ramma e il dolore, Ilmar Raag non vi ci sofferma mai, preferisce accennarlo e lasciare allo spettatore il compito di completare un discorso interrotto, uno sguardo sfuggente, una foto in bianco e nero. È sicuramente una scelta raffinata, ma anche rischiosa perché può finire per rendere piatto il film e annoiare lo spettatore.
Certo a rimediare qua e là ci pensa la carismatica Jeanne Moreau nel ruolo di Frida che con le sue osservazioni cattive, ma fuori luogo e paradossali, riesce sempre a strappare un sorriso. Perfettamente nel ruolo anche Laine Magi, un’Anne tanto marcata dal dolore quando pensa alla sua vita quanto trasognante davanti alle vetrine di Parigi.

(Corinna Spirito, da Eco del Cinema)






























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