13 dicembre 2013 
(h. 18.00 e h. 21.15)


Quando meno te lo aspetti
di Agnès Jaoui





Con Agnès Jaoui, Jean-Pierre Bacri, Arthur Dupont
Francia, 2013
Durata: 112'
Commedia







A 24 anni Laura aspetta ancora il suo principe azzurro. Così, quando ad una festa appare Sandro, che corrisponde esattamente all’uomo dei suoi sogni, Laura pensa di aver trovato quello giusto. Ma poi incontra Maxime e inizia a chiedersi se non ci siano principi migliori di altri. Dal canto suo anche Sandro ha i suoi problemi: il padre Pierre, al funerale di suo nonno, si è appena imbattuto in Irma, e questo gli ha fatto ricordare che alcuni anni prima lei gli aveva predetto la data della sua stessa morte. Ora Pierre non riesce più a fare progetti, né con la sua nuova compagna Eleonore, né con Sandro. Anche Maxime ha i suoi problemi; così come pure Eleonore, Marianne, Jacqueline e tutti gli altri. Ma non c’è da preoccuparsi: alla fine vivranno tutti felici e contenti!



Ma che meraviglia, che leggerezza, che gioia, che bravi questi francesi! Dopo l’acutissima Il Gusto degli Altri e la spassosa Così Fan Tutti, ecco un’altra deliziosa commedia della coppia, sul set e nella vita, Agnès Jaoui e Jean-Pierre Bacri. Assieme sono autori di una sceneggiatura semplice e complessa che legge la realtà attraverso lo specchio magico di Biancaneve, trasfigura i protagonisti in personaggi fiabeschi e scorre in parallelo alla recita dei bimbi, fino a confondersi con questa. Jaoui regista dirige con empatica naturalezza i propri ottimi attori, così come Jaoui attrice dirige i piccoli protagonisti della recita scolastica.
Jean-Pierre Bacri, co-autore dello script, è, a sommesso avviso di chi scrive, un attore immenso, un mix tra Bersani e Louis de Funès, burbero ma irresistibile: “non sopporto i bambini, parlano in continuazione”. Ed è proprio la coralità, l’ensemble di interpreti eccellenti che caratterizza le opere della regista (e di molto cinema francese), la naturalezza dei personaggi e delle situazioni, che deriva dall’ottima scrittura, le differenzia dalle commedie italiane anche recenti, incentrate sul protagonista, spesso l’unico attore decente dell’intero cast, appesantite da un umorismo forzato, spesso pecoreccio, imprigionate in una greve territorialità, spesso in un provincialismo avvilente, e permeate da un giovanilismo nostalgico ed irritante.
Quando meno te lo aspetti è una fiaba metropolitana, soave ed intelligente, mai crudele, mai volgare, permeata di profonda comprensione e simpatia per i difetti umani e popolata da facce normali, volti comuni che potreste incontrare al bar o in ascensore, a differenza del nostro patetico cinemino nazionale ove per contratto i due giovani amorosi paiono uscire da un catalogo di intimo. Gusto e leggerezza, scrittura limpida, umiltà autorale ed interpreti perfetti: la formula magica per la commedia è tutta qui, senza alcuna velleità di suscitare né lo scandalo pour épater les bourgeoises, né la risata fracassona, perché a volte un semplice sorriso continua ad accompagnarci anche fuori dalla sala.
(Giovanni Romani, da Cult Cinema)







































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