7 febbraio

Lion – La strada verso casa
di Garth Davis














“Lion”
Con Dev Patel, Nicole Kidman,
Rooney Mara
UK/Australia/Usa, 2016
Durata: 118'






All'età di anni, Saroo si perde e finisce in orfanotrofio. Viene così adottato da una coppia
di australiani, ma all'età di venticinque anni trova una traccia che potrebbe ricondurlo
alla sua vera famiglia. Inizia così un viaggio incredibile e avventuroso.








C’è una differenza sostanziale tra il libro autobiografico scritto dal protagonista e la
messa in scena del film: la struttura narrativa. Mentre il romanzo si apre con il
protagonista che arriva in India davanti alla piccola baracca fatiscente dei suoi ricordi
infantili e da lì prende avvio a ritroso la ricostruzione delle sue vicissitudini, il film ha una narrazione più lineare. Si parte dall’ambientazione indiana, dai rapporti familiari e dalle successive peripezie del piccolo Saroo, per raccontare poi l’approdo nella città australiana e concludere infine con il ritorno alle origini. 
Un racconto dall’afflato più epico e di maggiore impatto sugli spettatori che contiene due momenti memorabili. Il primo è lo smarrimento di Saroo. Quando il bambino si sveglia nel cuore della notte e cerca il fratello Guddu chiamandolo con tutto il fiato che ha in gola, ci si sente partecipi della sua solitudine e della sua disperazione. Una scelta di regia accentuata dalla decisione di mantenere la camera all’altezza degli occhi del bambino, un espediente assai efficace, soprattutto nell’affollata stazione di Calcutta, dove il flusso delle persone travolge e spinge da tutte le parti un Saroo disorientato e ancora più intimorito dal caotico e
rumoroso andirivieni della grande metropoli. L’altro momento chiave del film è
certamente la commovente agnizione tra il giovane e la sua madre biologica, entrambi
desiderosi di raccontarsi tutti gli anni trascorsi lontani eppure impossibilitati a
comprendersi verbalmente, perché lei parla hindi e lui soltanto inglese. Grazie anche
all’intenso Dev Patel (The Millionaire ) che interpreta Saroo da adulto, Garth Davis, abile
regista pubblicitario e documentarista, qui alla sua opera prima, riesce a toccare con
efficacia le corde dell’emozione senza mai eccedere nel sentimentalismo. Una toccante
storia vera che ci ricorda che spesso la realtà supera l’immaginazione.
Tina Porcelli,Cineforumn. 561 (gennaio 2016)



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